21-11-2019, 11:47 AM
POSIZIONE RAGGIUNTA IN ASSEMBLEA TERRITORIALE A FIRENZE MARTEDI' 12 NOVEMBRE
Perché andare alle elezioni regionali?
In un momento di scarsa mobilitazione come quello attuale, ma di forte crisi politica, le elezioni sono uno dei pochi momenti in cui una parte consistente della popolazione si informa e si occupa di politica. Si valutano i candidati, si conferma o meno la presenza nell’agone dei partiti politici, si cerca un proprio riferimento. Essendovi un profondo malessere nel paese, le elezioni stanno sempre più diventando un momento di resa dei conti tra forze politiche, assumono significati che spesso vanno ben oltre il valore reale della consultazione (vedi l’umbria) e per questo non vanno sottovalutate. Sappiamo bene che i nostri non tutti votano, anzi, molti non votano, che le elezioni sono sempre un mezzo e mai un fine in sé, ma è vero che saltare in questa fase storica importanti appuntamenti (vedi europee) rende poi più difficoltosa per una piccola organizzazione come la nostra la riemersione nello spettro del visibile e dunque la capacità delle battaglie e delle lotte in cui siamo impegnati di incidere sulla coscienza di vasti strati della popolazione.
In particolare, le elezioni sono un momento in cui si può incidere più direttamente sul senso comune e sul dare forza ai nostri temi e contenuti, in cui si può far emergere un discorso diverso rispetto a quello neoliberale tanto nella sua versione dem, quanto in quella populista. Perché questo discorso trovi forza è importante rappresentare un’opzione credibile agli occhi della grande maggioranza, che abbia la possibilità quantomeno di eleggere. D’altra parte le elezioni sono anche un momento di visibilità e di rafforzamento per l’organizzazione, e in una fase in cui stentiamo a riemergere dopo il black out delle europee, Pap ha bisogno anche di ottenere una sua visibilità.
Come andare in Toscana?
E’ stata opinione unanime che, dopo un’analisi condivisa del quadro politico regionale e della tremenda legge elettorale toscana, la soluzione per noi migliore sia convergere in una lista unica alternativa alle destre del Pd e della Lega, con un programma propositivo ma che provi a rompere la dicotomia cdx-csx ed a mostrare come gli interessi rappresentati da chi attualmente governa in regione e della destra salviniana siano specularmente opposti a quelli dei nostri. In particolare, visto l'effetto positivo avuto dalla campagna sulla redistribuzione, pensiamo che occorra inserire tutti i temi principali in questa lente, cercando di utilizzare un linguaggio quanto più ironico, pop(olare) e comprensibile possibile.
Vorremmo però la garanzia, nero su bianco, 1) che i candidati non diano indicazione di voto per il Pd in caso di ballottaggio, e 2) che l'eventuale percorso comune sia partecipato non solo nella stesura del programma e nella scelta delle candidature, ma anche nell'impostazione di fondo e quindi sul simbolo e sul nome della lista.
Pensiamo che alleato naturale in regione sia Si Toscana a sinistra, ma pensiamo anche che vada costruito un percorso comune di costruzione della lista. La scelta di Sinistra italiana di appoggiare il Pd alle prossime elezioni regionali, priva quell’esperienza di un pezzo fondante, mentre una nuova convergenza con Pap si rende possibile e auspicabile, ma solo, ripetiamo, aprendo a un percorso comune e non semplicemente chiedendo a Pap di sciogliersi dentro una lista senza alcun tipo di possibilità.
Pensiamo che le assemblee di Pap in Toscana, per essere quanto più comprensibili possibile all'esterno, debbano porre quanto prima quelle sopra menzionate come condizioni minime per la costruzione di una lista comune con SI Toscana a sinistra, pubblicamente, tramite tutti i canali di comunicazione disponibili, dai social, agli account privati, alla stampa. Questo perché occorre rendere quanto più trasparente il dibattito a sinistra in modo da rendere leggibile e comprensibile sia l'eventuale scelta di andare in alleanza, sia quella di andare da soli. Nessuno deve poter dire che Pap si è comportato in maniera inspiegabile. Per questo noi poniamo delle condizioni semplici e comprensibili: la garanzia che non si dia alcun credito politico al PD in nome di un antifascismo che si manifesta solo sotto elezioni; e la garanzia che il percorso di costruzione di una eventuale lista comune sia realmente partecipato e non imposto da Si toscana a sinistra.
Pensiamo infine che all'assemblea regionale dell'8 dicembre occorra presentare i quesiti allegando una nota informativa sufficiente a comprendere per cosa si sta votando: nel quesito occorrerà dunque descrivere bene e in maniera comprensibile le condizioni di una eventuale alleanza.
Perché andare alle elezioni regionali?
In un momento di scarsa mobilitazione come quello attuale, ma di forte crisi politica, le elezioni sono uno dei pochi momenti in cui una parte consistente della popolazione si informa e si occupa di politica. Si valutano i candidati, si conferma o meno la presenza nell’agone dei partiti politici, si cerca un proprio riferimento. Essendovi un profondo malessere nel paese, le elezioni stanno sempre più diventando un momento di resa dei conti tra forze politiche, assumono significati che spesso vanno ben oltre il valore reale della consultazione (vedi l’umbria) e per questo non vanno sottovalutate. Sappiamo bene che i nostri non tutti votano, anzi, molti non votano, che le elezioni sono sempre un mezzo e mai un fine in sé, ma è vero che saltare in questa fase storica importanti appuntamenti (vedi europee) rende poi più difficoltosa per una piccola organizzazione come la nostra la riemersione nello spettro del visibile e dunque la capacità delle battaglie e delle lotte in cui siamo impegnati di incidere sulla coscienza di vasti strati della popolazione.
In particolare, le elezioni sono un momento in cui si può incidere più direttamente sul senso comune e sul dare forza ai nostri temi e contenuti, in cui si può far emergere un discorso diverso rispetto a quello neoliberale tanto nella sua versione dem, quanto in quella populista. Perché questo discorso trovi forza è importante rappresentare un’opzione credibile agli occhi della grande maggioranza, che abbia la possibilità quantomeno di eleggere. D’altra parte le elezioni sono anche un momento di visibilità e di rafforzamento per l’organizzazione, e in una fase in cui stentiamo a riemergere dopo il black out delle europee, Pap ha bisogno anche di ottenere una sua visibilità.
Come andare in Toscana?
E’ stata opinione unanime che, dopo un’analisi condivisa del quadro politico regionale e della tremenda legge elettorale toscana, la soluzione per noi migliore sia convergere in una lista unica alternativa alle destre del Pd e della Lega, con un programma propositivo ma che provi a rompere la dicotomia cdx-csx ed a mostrare come gli interessi rappresentati da chi attualmente governa in regione e della destra salviniana siano specularmente opposti a quelli dei nostri. In particolare, visto l'effetto positivo avuto dalla campagna sulla redistribuzione, pensiamo che occorra inserire tutti i temi principali in questa lente, cercando di utilizzare un linguaggio quanto più ironico, pop(olare) e comprensibile possibile.
Vorremmo però la garanzia, nero su bianco, 1) che i candidati non diano indicazione di voto per il Pd in caso di ballottaggio, e 2) che l'eventuale percorso comune sia partecipato non solo nella stesura del programma e nella scelta delle candidature, ma anche nell'impostazione di fondo e quindi sul simbolo e sul nome della lista.
Pensiamo che alleato naturale in regione sia Si Toscana a sinistra, ma pensiamo anche che vada costruito un percorso comune di costruzione della lista. La scelta di Sinistra italiana di appoggiare il Pd alle prossime elezioni regionali, priva quell’esperienza di un pezzo fondante, mentre una nuova convergenza con Pap si rende possibile e auspicabile, ma solo, ripetiamo, aprendo a un percorso comune e non semplicemente chiedendo a Pap di sciogliersi dentro una lista senza alcun tipo di possibilità.
Pensiamo che le assemblee di Pap in Toscana, per essere quanto più comprensibili possibile all'esterno, debbano porre quanto prima quelle sopra menzionate come condizioni minime per la costruzione di una lista comune con SI Toscana a sinistra, pubblicamente, tramite tutti i canali di comunicazione disponibili, dai social, agli account privati, alla stampa. Questo perché occorre rendere quanto più trasparente il dibattito a sinistra in modo da rendere leggibile e comprensibile sia l'eventuale scelta di andare in alleanza, sia quella di andare da soli. Nessuno deve poter dire che Pap si è comportato in maniera inspiegabile. Per questo noi poniamo delle condizioni semplici e comprensibili: la garanzia che non si dia alcun credito politico al PD in nome di un antifascismo che si manifesta solo sotto elezioni; e la garanzia che il percorso di costruzione di una eventuale lista comune sia realmente partecipato e non imposto da Si toscana a sinistra.
Pensiamo infine che all'assemblea regionale dell'8 dicembre occorra presentare i quesiti allegando una nota informativa sufficiente a comprendere per cosa si sta votando: nel quesito occorrerà dunque descrivere bene e in maniera comprensibile le condizioni di una eventuale alleanza.